Il 12 gennaio, la pagina Facebook del Parco delle Madonie (quella ufficiale, gestita dall’Ente Parco) pubblica la foto di una giovane donna accompagnata da una citazione sulla “bellezza”. Dopo la citazione c’è scritto “Madonie – Piano Battaglia”. La foto della donna è scattata da molto vicino, e quel poco di sfondo che si vede è fortemente sfocato. Chi gestisce la pagina ha aggiunto il commento @follower per segnalare il post a tutti quelli che hanno messo mi piace sulla pagina, incluso me.

La foto del primo post

Dopo avere visto il post, decido di lasciare il seguente commento:

“Ma in che modo questa foto promuove il Parco delle Madonie? L’immagine potrebbe essere stata scattata in qualsiasi posto innevato, del parco non si vede nulla. Si vede una donna, e il post contiene una citazione sulla bellezza degna di un Bacio Perugina. Quindi cosa state comunicando: bella donna + Piano Battaglia/Madonie? Complimenti, nel 2025 anziché andare avanti come società andiamo indietro”.

Dopo alcune ore, il mio commento viene ripreso da un giornalista (Vincenzo Lapunzina), che si pone più o meno la stessa domanda e ne aggiunge altre.

Il giorno dopo, la pagina FB dell’Ente Parco pubblica un comunicato del commissario del parco, Totò Caltagirone, il quale sostanzialmente rivendica il post del giorno prima, facendo anche lui delle considerazioni sulla bellezza (“Non vi è nulla di più affascinante di quando si riesce a coniugare la bellezza, in tutte le sue forme, con quella della natura.”). Questa volta, però, vengono aggiunte un paio di foto in cui si vede meglio Piano Battaglia (più che altro in una, quella con la chiesetta triangolare).

La chiesetta sulla destra

Dopo avere visto questo secondo post, decido di lasciare il seguente commento:

“Insomma, una foto e mezza dove si vede Piano Battaglia, che si trova nel Parco delle Madonie, siete riusciti ad aggiungerla a un post che conteneva inizialmente solo la foto di una donna. Resta la domanda: è normale che il commissario del parco faccia pubblicare le foto delle donne che ritiene attraenti (“coniugare la bellezza, in tutte le sue forme, con quella della natura”, firmato Salvatore Caltagirone) sulla pagina FB dell’Ente Parco? È pagato per questo?”

Dopo alcune ore, mi riconnetto per vedere se qualcuno ha risposto e mi accorgo che non trovo più la pagina dell’Ente Parco. È scomparsa.

Ovviamente non è scomparsa. Sono io che non riesco più a vederla perché il mio account è stato bloccato. Me ne rendo conto usando un altro account. Anche i miei commenti sono scomparsi, ovviamente.

A me pare una vicenda del tutto assurda. Non solo un ente pubblico usa una strategia comunicativa di dubbio profilo – un parco naturale che posta foto di donne dicendo che sono belle – ma quando un cittadino chiede spiegazioni viene censurato e bloccato. Tutto questo a spese dei contribuenti.

Il secondo post, quello della rivendicazione, è stato pubblicato anche sul profilo personale del commissario del parco. Lì, un utente ha lasciato il commento che vedete qui sotto, che io interpreto come voler dire che le “cose belle” – cioè le donne belle – vanno guardate e apprezzate. Faccine con sorrisini. Il commissario abbraccia con cuoricino.

Povera patria. Povero parco.

Clicca sulla foto per ingrandirla