Vado in montagna più per la paura di non vivere che per quella di morire. (Ada Gobetti)
Oggi è il 25 aprile, anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Purtroppo quest’anno il corteo per ricordare questo evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), non si può svolgere a causa della pandemia di COVID-19. In sua sostituzione, l’ANPI ha invitato tutti ad adottare virtualmente un esponente della resistenza. Noi ricordiamo la partigiana Ada Gobetti, studiosa di letteratura, educatrice, politica, e autrice del classico Diario partigiano, da cui è tratto il seguente brano sul clima successivo alla liberazione, che ha un grandissimo valore per il nostro presente:
Confusamente intuivo però che incominciava un’altra battaglia più lunga, più difficile, più estenuante, anche se meno cruenta. Si trattava ora di combattere non più contro la prepotenza, la crudeltà e la violenza, ma contro interessi che avrebbero cercato subdolamente di risorgere, contro abitudini che si sarebbero presto riaffermate, contro pregiudizi che non avrebbero voluto morire… e si trattava inoltre di combattere tra di noi e dentro noi stessi, non per distruggere soltanto, ma per chiarire, affermare, creare; per non abbandonarci alla comoda esaltazione di ideali per tanto tempo vagheggiati, per non accontentarsi di parole e frasi, ma per rinnovarci tenendoci vivi.
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